Dopo aver affrontato il tema dell’artroprotesi e della fase di pre-abilitazione, oggi parleremo della fase del post intervento e della post riabilitazione.
Gli studi di Moffet (2004) e Piva (2012, 2017) hanno dimostrato come programmi di allenamento svolti solamente durante i primi 2 mesi post-intervento apportano risultati minori, rispetto alla partecipazione a programmi che continuano dopo la riabilitazione e hanno come fine il rinforzo muscolare, volto a contrastare la debolezza persistente, il decondizionamento e le limitazioni funzionali. Hanno inoltre affermato che probabilmente questo è l’unico modo efficace per intervenire sul recupero dei deficit funzionali presenti da anni prima dell’intervento e persistenti anche dopo.
Per realizzare questi obiettivi, gli esercizi devono essere eseguiti con un’intensità sufficiente a promuovere importanti cambiamenti di forza e modificazioni funzionali non attuabili nel periodo acuto. Studi recenti sono concordi nell’affermare che proseguire le cure con programmi di allenamento correttamente strutturati possa migliorare il recupero a lungo termine e il benessere generale.
Il momento migliore per iniziare le attività pare essere 2 mesi dopo l’intervento, concluso il trattamento di riabilitazione, ma è fondamentale considerare la situazione clinica della persona per decidere quando avviare il programma. Considerando le modalità di somministrazione, la letteratura indica che i benefici dei protocolli supervisionati sono maggiori, rispetto a quelli svolti autonomamente a domicilio.
I programmi si propongono di mantenere la mobilità, la flessibilità e la propriocezione acquisite con la riabilitazione e di aumentare il tono muscolare e la resistenza alla fatica. Deve essere sempre mantenuta alta l’attenzione alla corretta dinamica del passo. L’età e le aspettative delle persone sono molto eterogenee; al termine del percorso riabilitativo, è fondamentale che la persona si confronti con l’equipe riabilitativa e il chirurgo per stabilire le tipologie e le dosi dell’esercizio fisico post-riabilitazione.
PROGRAMMA DI ALLENAMENTO IN PALESTRA DELLE PRIME TRE SETTIMANE
Di seguito riportiamo l’esempio delle prime tre settimane del programma di allenamento in palestra sottolineando che quanto sotto riportato, pur essendo chiaramente dettagliato, rappresenta una semplice indicazione, non certo una linea guida.
Per semplicità, i programmi fanno riferimento a una persona che inizia ad allenarsi in palestra al termine del programma riabilitativo, circa due mesi dopo l’intervento e partono da esercizi semplici e dosi minime. Fondamentale sottolineare che su questa base si dovrà inserire l’individualizzazione, che terrà conto della situazione contingente dell’utente e dei suoi obiettivi.
- Frequenza, le persone che non praticavano esercizio fisico prima dell’intervento e quelle decondizionate devono iniziare con 2 sedute settimanali; quelle più attive e condizionate potranno eseguire un numero maggiore di allenamenti, massimo 4.
- Progressione, aumentare le ripetizioni o il carico quando la persona tollera il volume di lavoro senza accusare eccessiva stanchezza. Le ripetizioni e il carico, soprattutto nella sezione dedicata all’allenamento contro resistenza, devono essere stabiliti in base all’obiettivo (forza, ipertrofia o resistenza).
- Tempi di recupero, 60 secondi o meno per la resistenza muscolare, 90 per l’ipertrofia e 120 per l’incremento della forza muscolare.
- Accorgimenti, bike e bike reverse, con accesso facilitato e posizione di sellino/schienale che consente una flessione dell’anca priva di dolore e/o compensi. Camminata su tapis roulant, inizialmente velocità non superiore a 3.0 km/h, pendenza 0%.
Le percentuali dei carichi di lavoro riferiscono alla frequenza cardiaca di riserva, per l’attività aerobica e alla ripetizione massimale stimata, per la forza.
Seduta 0
ESERCIZIO | SERIE | RIP/DURATA | CARICO | RPE | RECUPERO |
Valutazioni iniziali | |||||
Bike (flessione anca ≤ 90°) | 1 | 300” | 40% | 3-4 | – |
Microcicli I-II
Sedute 1-2
ESERCIZIO | SERIE | RIP/DURATA | CARICO | RPE | RECUPERO |
Treadmill o Bike (flessione anca ≤ 90°) | 1 | 300-600” | 50-60% | 6 | – |
Squat con schiena al muro | 2 | 10-15 | N | – | 90” |
Leg extension | 2 | 10-15 | 50-60% | – | 60-75” |
Leg curl (seduto) | 2 | 10-15 | 50-60% | – | 60-75” |
Abduzioni AIO (ortostatismo) | 2 | 20 | N | – | 60” |
Estensioni sulle punte dei piedi (ortostatismo) | 2 | 20 | N | – | 60” |
Plank adattato | 1 | 2 x 20-30” | N | 6-7 | 30-60” |
Allungamento Ischio tibiali | 1 | 30” | – | – | – |
Allungamento Glutei | 1 | 30” | – | – | – |
Allungamento Gracile | 1 | 30” | – | – | – |
Bike (flessione anca ≤ 90°) | 1 | 300” | 40% | 3-4 | – |
Microciclo III
Per evitare posizioni potenzialmente stressanti per l’articolazione e considerati la variabilità degli obiettivi e il grande numero di esercizi disponibili, la stima dei carichi da utilizzare andrà effettuata durante l’allenamento.
Seduta 1
ESERCIZIO | SERIE | RIP/DURATA | CARICO | RPE | RECUPERO |
Treadmill o Bike (flessione anca ≤ 90°) | 1 | 300-600” | 50-60% | 6 | – |
Squat con schiena al muro | 2 | 10-15 | N | – | 90” |
Leg extension | 2 | 10-15 | 50-65% | – | 60-75” |
Leg curl (seduto) | 2 | 10-15 | 50-65% | – | 60-75” |
Abduzioni AIO alla Leg Gluteus (Medio Gluteo) | 2 | 20 | 50% | – | 60” |
Estensioni sulle punte dei piedi (ortostatismo) | 2 | 20 | N | – | 60” |
Trazioni Lat Machine avanti a presa inversa | 3 | 10-15 | 50-65% | – | 60-75” |
Chest Press | 3 | 10-15 | 50-65% | – | 60-75” |
Plank adattato | 1 | 2 x 20-30” | N | 6-7 | 30-60” |
Allungamento Ischio tibiali | 1 | 30” | – | – | – |
Allungamento Glutei | 1 | 30” | – | – | – |
Allungamento Gracile | 1 | 30” | – | – | – |
Bike (flessione anca ≤ 90°) | 1 | 300” | 40% | 3-4 | – |
Seduta 2
ESERCIZIO | SERIE | RIP/DURATA | CARICO | RPE | RECUPERO |
Treadmill o Bike (flessione anca ≤ 90°) | 1 | 300-600” | 50-60% | 6 | – |
Pressa Orizzontale (flessione anca ≤ 90°) | 2 | 10-15 | 50-60% | – | 90” |
Controaffondi eccentrici con supporto di asta | 2 | 10-15 | 50-60% | – | 60-75” |
Abduzioni AIO alla Leg Gluteus | 2 | 20 | 40-50% | – | 60” |
Estensioni AIO alla Leg Gluteus (Grande Gluteo) | 2 | 20 | 40-50% | – | 60” |
Side plank adattato | 1 | 2 x 20-30” | N | 6-7 | 30-60” |
Allungamento Ischio tibiali | 1 | 30” | – | – | – |
Allungamento Glutei | 1 | 30” | – | – | – |
Allungamento Gracile | 1 | 30” | – | – | – |
Bike (flessione anca ≤ 90°) | 1 | 300” | 40% | 3-4 | – |
BIBLIOGRAFIA
Coulter CL, Scarvell JM, Neeman TM, Smith PN. Physiotherapist-directed rehabilitation exercises in the outpatient or home setting improve strength, gait speed and cadence after elective total hip replacement: a systematic review. J Physiother. 2013 Dec;59(4):219-26. doi: 10.1016/S1836-9553(13)70198-X. PMID: 24287215.
Marin L, Arcuri G, Ottobrini S, Bui I, Gaudio A, Gentile F, Programma di allenamento dopo protesi d’anca. Tabloid di Ortopedia, numero 7-2019 (speciale SIOT), Anno XIV, pp 42, 43. ISSN 1970-741X
Marin L, Albanese I, Febbi M, Giacalone A, Lovecchio N, Bui I, Hip Artroplasty: post-rehabilitation exercise program. Il Fisioterapista, Settembre-Ottobre 2020 5:15-21
Marin L Editor, Attività Motoria Adattata, dalla teoria alla pratica. Test e programmi di allenamento. Calzetti & Mariucci editori, Ferriera di Torgiano (PG), Italia, 2021. ISBN 978-88-6028-457-0
Moffet H. et al. (2004) Effectiveness of intensive rehabilitation on functional ability and quality of life after first total knee arthroplasty: A single-blind randomized controlled trial: Arch Phys Med Rehabil., 85:546-56.
Piva S.R. et al. (2010) A balance exercise program appears to improve function for patients with total knee arthroplasty: a randomized clinical trial: Phys Ther., 90:880–894.
LUCA MARIN
Articolo a cura del Luca Marin, Dottore di ricerca in Tecnologie per la Riabilitazione, la Medicina e lo Sport, membro del Laboratorio di Attività (LAMA) dell’Università di Pavia. Docente nei Corsi di Laura di Scienze Motorie e di Fisioterapia dell’Università di Pavia. Docente dell’Università di Ostrava e dell’Asomi College of Sciences. Autore di libri e articoli scientifici nell’ambito dell’esercizio terapeutico e dell’attività motoria adattata.