DIVERTIRSI CON IL KRANKING

Divertirsi con il kranking! E’ questo il titolo dell’articolo scritto dal giornalista Stefano Massarelli de La Stampa. Un redazionale esplicativo delle funzionalità e potenzialità del Krankcycle by Matrix, un attrezzo straordinario ideato dal guru del fitness Johnny G. (già ideatore dello Spinning). Riportiamo di seguito articolo integrale del giornalista:

krancycle by matrix, articolo de La Stampa

La pedalata a tutta velocità si fa con le braccia. In stile Zanardi.

La nuova pedalata arriva dalla California e fa bene alla schiena, tonifica i muscoli delle braccia e scolpisce gli addominali. In molte palestre italiane è già un successo e il merito è anche di Alex Zanardi, che ha contribuito a diffondere l’arte di andare in bici usando le braccia, piuttosto che le gambe. Già, perché nel kranking si pedala con gli arti superiori e in una seduta si arrivano a bruciare 600 calorie, con ottimi risultati sul piano della forma.

“Il Kranking è l’unica attività aerobica di gruppo che impegna la parte superiore del corpo”, spiega Roberto Coda Zabetta, esperto di fitness e tra i maggiori conoscitori italiani di questa tecnica.

L’idea della bici “capovolta” risale ai primi anni 2000 ed è da ricondurre a Johnny G., il guru del fitness già inventore dello spinning, che decise di mettere a punto un attrezzo che impegnasse il corpo dalla vita in su, con esercizi da portare avanti in gruppo e a tempo di musica. Un’idea rivelatasi vincente e probabilmente ispirata da un marchingegno presentato la Rimini Wellness da Stefano Frassinelli, ex docente dell’Università di Torino che, da paraplegico, “tagliò” una bici spinning e ne ricavò un attrezzo simile ad una bici da usare con le braccia. “A Rimini c’era anche Johnny G. e forse l’idea nacque da là”, ricorda Coda Zabetta. Nel frattempo la krankcycle – questo è il nome dell’attrezzo – ha conquistato il mondo mentre Frassinelli è diventato allenatore della squadra russa dei normodotati di judo.

“Una delle particolarità della Krankcycle è di avere le manovelle indipendenti, non collegate l’una all’altra come nella bici, e quindi, oltre all’attività motoria, c’è anche una componente di coordinazione”, prosegue l’esperto. In questo modo si affina anche l’equilibrio e si migliora la propriocezione. Lo dimostra il fatto che le biciclette con pedali indipendenti sono talvolta usate anche dai ciclisti professionisti e dai triatleti che intendono migliorare la pedalata e ottenere una migliore coordinazione. Ma anche l’impatto sul piano fisico non è da sottovalutare. “Con il Kranking si ottiene una tonificazione delle braccia impensabile con altre attività aerobiche e si raggiunge un allenamento soddisfacente in tempi brevi”, dice Coda Zabetta. Una lezione dura tra i 40 e i 60 minuti: la prima fase (circa 5 minuti) è dedicata al riscaldamento, poi si inizia con un ritmo blando per aumentare la frequenza cardiaca e preparare i muscoli allo sforzo, dopodiché si comincia con l’allenamento vero e proprio, caratterizzato da continui cambi di ritmo e scanditi da una base musicale. La pedalata può essere portata avanti con una o entrambe le braccia e ulteriore variazione nella posizione nel busto rendono più o meno impegnativo l’allenamento. L’ultima fase di 5-10 minuti è dedicata al defaticamento, anche se sempre più spesso la seduta di kranking viene “inglobata” in circuiti più complessi che includono lo spinning o i pesi.

Prima di cominciare è necessaria una visita sportiva, poi il kranking non ha particolari controindicazioni, anche se è meglio affidarsi a un trainer per acquisire la tecnica corretta: le possibilità di rimettersi in forma con questo sport sono quasi infinite. “Si può ricorrere al kranking anche in seguito a incidenti che coinvolgono gli arti inferiori, per accompagnare la riabilitazione”, consiglia l’esperto. E’ ciò che fanno molti sportivi costretti a letto per incidenti, i diversamente abili che hanno perso l’uso delle gambe, ma anche molti anziani, donne incinte e obesi che fanno fatica a pedalare con le gambe. Se vi sembra un gioco da ragazzi, provate a farlo per pochi minuti. Se vi sembra ridicolo, pensate a Zanardi.

 

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