Nell’articolo di oggi, tratto da “Attività motoria adattata: dalla teoria alla pratica”, parleremo del carcinoma mammario e dei benefici apportati dall’attività motoria adattata (AMA). È consigliato svolgere attività fisica in seguito a interventi chirurgici e terapie oncologiche? Ilaria Albanese e Pamela Patanè ci spiegano più in dettaglio i fattori di rischio del carcinoma mammario e i benefici di un’attività fisica moderata.
Al giorno d’oggi il carcinoma alla mammella è il tumore più diffuso tra le donne. Sono stati individuati alcuni fattori di rischio, modificabili e non, che possono concorrere allo sviluppo della malattia: età, genetica, nulliparità o prima gravidanza tardiva, età precoce del menarca e menopausa tardiva, obesità e sovrappeso, scarsa attività fisica, consumo di alcool e tabacco, livelli aumenti di colesterolo (HDL), trigliceridi e lipidi nel sangue, esposizione a radiazioni ionizzanti.
Le evidenze scientifiche dimostrano che l’attività motoria adattata (AMA), oltre a ridurre il rischio di sviluppare un tumore, apporta numerosi benefici in donne operate per carcinoma mammario, andando a contrastare principalmente lo sviluppo delle comorbidità, che molto spesso si manifestano in seguito all’intervento chirurgico e alle terapie oncologiche subite da queste donne, migliorando così il loro stato di benessere psico-fisico.
ATTIVITÁ FISICA E CARCINOMA MAMMARIO
L’American College of Sports Medicine (ACSM) e l’American Cancer Society (ACS) nel 2010, hanno pubblicato le linee guida per l’esercizio fisico in persone sopravvissute al cancro al seno. Si consigliano 30 minuti di attività fisica di intensità moderata o vigorosa per almeno 5 volte a settimana, adattabili a seconda delle eventuali comorbilità causate da terapie o sulla base del proprio stato di salute. È fondamentale lo svolgimento quotidiano di esercizi per il recupero della mobilità dell’arto superiore, spesso limitata a seguito dell’intervento chirurgico. Una volta recuperata la mobilità e soprattutto in assenza di dolore articolare, potranno essere svolti anche esercizi di forza con carichi leggeri. Si consigliano 8-10 esercizi (2 serie da 8-10 ripetizioni), per almeno 2 sessioni a settimana (40-60% 1RM).
L’OBIETTIVO dell’intero macrociclo è migliorare lo stato di benessere nella donna sopravvissuta al cancro al seno, quindi la sua qualità di vita. Ogni mesociclo è suddiviso per obiettivi e contiene 3 microcicli. Di seguito si riportano gli obiettivi di ciascun mesociclo.
MESOCICLO | OBIETTIVO |
1° MESOCICLO | recupero del ROM articolare dell’arto coinvolto nell’intervento chirurgico, recupero o mantenimento della mobilità articolare dei vari distretti corporei, riadattamento cardiorespiratorio e presa di coscienza del proprio corpo. |
2° MESOCICLO | recupero della forza degli arti superiori, miglioramento dell’equilibrio e coordinazione e miglioramento della percezione della propria immagine corporea. |
3° MESOCICLO | miglioramento della forza di tutto il corpo e miglioramento della capacità cardiorespiratoria |
4° MESOCICLO | mantenimento dei risultati ottenuti e preparazione all’inserimento per le diverse pratiche sportive. |
La tabella seguente riporta un esempio dei protocolli di allenamento dei microcicli del primo mesociclo.
1° MESOCICLO | ||
1° MICROCICLO | 2° MICROCICLO | 3° MICROCICLO |
10ʹ riscaldamento | 10ʹ riscaldamento | 10ʹ riscaldamento |
15ʹ esercizio aerobico (50% FC max) | 20ʹ esercizio aerobico (55% FC max) | 20ʹ esercizio aerobico (60% FC max) |
15ʹ mobilità arti superiori con e senza attrezzo (in piedi o seduti) | 10ʹ mobilità arto superiore con bastone e carrucola | 10ʹ arm-ergometro |
10ʹ mobilità zona lombare | 10ʹ mobilità anche e arti inferiori | 10’ mobilità arti superiori alla parete e con pallina |
5ʹ stretching | 5ʹ ginnastica respiratoria | 5ʹ-10ʹ stretching |
5ʹ stretching |
TEST DI VALUTAZIONE FUNZIONALE
Questi, devono essere svolti nella prima seduta di allenamento della donna, al termine di ogni mesociclo e quindi, al termine dell’intero programma e sono:
- Six Minutes Walking Test (6MWT)
- Test per la mobilità del cingolo scapolo-omerale → osservare principalmente il movimento di abduzione e di flessione dell’arto superiore
- Sit & Reach
- Test per valutare la forza del bicipite brachiale (Brzycki)
Inoltre, ci si può avvalere di questionari quali l’SF-36 e il Piper Fatigue Scale, che permettono di considerare anche la qualità della vita della donna e il livello di fatica da lei percepito (cancro-correlata).
ARTICOLO A CURA DI
Ilaria Albanese, MSc, PhD candidate
Pamela Patanè, MSc, PhD candidate
Tratto da “Attività Motoria Adattata: dalla teoria alla pratica” Calzetti & Mariucci Editore,
Capitolo, Carcinoma Mammario di Michele Felisatti (MSc, PhD) e Luca Pomidori (MSc, PhD)
BIBLIOGRAFIA
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