Ansia, stress e … attività fisica.

Ansia…stress…quante volte usiamo queste parole in un giorno?

Di certo molte di più di quanto non facessero i nostri genitori o i nostri nonni.
Non c’è dubbio: viviamo COMPRESSI.
Il tempo a nostra disposizione è sempre troppo poco per il numero di “cose” che vogliamo fare…e…quando tante “cose” stanno in poco spazio cosa succede? Aumenta l’attrito.
E l’attrito produce calore.
Questo è molto interessante perché lo sviluppo del calore nel nostro organismo è una fonte di disturbo molto importante.

Se guardiamo a questo fatto usando il paradigma medico della Medicina Tradizionale Cinese il “calore”, sia che esso derivi dai cibi (spezie, cioccolata, caffè…), da fattori ambientali (caldo esterno) che dalle emozioni quando non espresse, il “calore” disturba lo spirito, lo “Shen”.
Lo “Shen” viene percepito quando guardiamo gli occhi di una persona, per esempio, e notiamo la loro brillantezza, la loro vitalità.

Quando lo spirito è disturbato produce agitazione, pensieri confusi, disorganizzazione, insonnia.
Soluzioni.
Ippocrate diceva: “non c’è guarigione senza cambiamento”.
Si può e si deve lavorare sull’alimentazione, non tanto in termini calorici quanto sull’azione energetica che il cibo ha nel nostro organismo.
Si può e si deve lavorare sullo stile di vita.

L’attività fisica, per esempio, usa come combustibile anche tutta quell’adrenalina che viene prodotta nelle situazioni “stressanti”. A patto che venga fatta in un certo modo: non deve essere troppa, assolutamente, altrimenti diventa anch’essa fonte di stress…né tanto meno troppo poca. La misura? Sta nel mezzo.

Dott Andrea Botteon
Osteopata D.O. MRO I
Perfezionato in Medicina Tradizionale Cinese

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2 commenti su “Ansia, stress e … attività fisica.”

  1. Sono assolutamente d’accordo, una buona dose di attività fisica alla fine di una dura giornata in ufficio mi rende di nuovo una persona rilassata! In questo modo posso godermi il resto della giornata…

  2. Sono d’accordo con lei Dottoressa.
    L’equilibrio nel fitness è fondamentale ai fini del benessere psicofisico.
    L’eccesso provoca una serie di risultati negativi, ma pultroppo questo succede perchè il luogo comune è: “più fatica più benefici”.
    Mi unisco all’invito di mostrare equilibrio.

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